TOUR AI PIEDI DEL MONVISO

22 km circa

Non si tratta del celebre Giro del Monviso, bensì di un trekking di due giorni, meno conosciuto ma altrettanto interessante, che si sviluppa ai piedi del “re di pietra”. Oltre alla presenza del gigante delle Alpi cuneesi e alla grande varietà di ambienti d’alta montagna, il punto di forza di questo itinerario sono i numerosi e incantevoli laghi alpini che si incontrano nella parte centrale.

Difficoltà

E

Distanza

22 km circa

Quota di partenza

1608 mt

Punto più basso / più alto

2728

Stagione

ESTATE

Target

SPORTIVO

Si ricorda che l'ambiente montano è soggetto a continui mutamenti, con condizioni che variano in base al meteo, alle stagioni, ai cambiamenti climatici e agli interventi antropici. Gli autori e l'ATL del Cuneese declinano ogni responsabilità per eventuali incidenti o altre conseguenze dannose derivanti dall'uso delle informazioni fornite. Ogni itinerario viene ripercorso a proprio rischio e pericolo.

Le tappe

dell'itinerario

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Punto di partenza: Meire Dacant (Oncino)

Tappa 1 – Meire Dacant–Rifugio Quintino Sella

Dati tecnici


Ascesa: 1.030 m circa
Lunghezza totale: 7,5 km circa
Altitudine partenza: 1.608 m
Altitudine massima: 2.640 m
Difficoltà: E

Descrizione del percorso

Dal fondo del parcheggio (fontana) lasciare a sinistra la sterrata diretta verso le meire Dacant (da cui si farà ritorno) e proseguire dritti sul sentiero che si infila nel bosco tenendosi a poca distanza dal rio dell’Alpetto.

Usciti allo scoperto tagliare un pratone superando più avanti il torrente grazie a una passerella in legno. Giunti sulla sponda opposta risalire le pendici della Rocca Bianca, superare un affluente, per poi compiere un panoramico traverso che incide grossomodo verso ovest il pendio.

Più avanti ci si innalza a zig-zag portandosi in direzione di un evidente varco nello sbarramento roccioso del Gruppo di Alpetto, lasciando in basso a sinistra il rio.

Superato il varco accedere a un grande altopiano erboso da cui appare all’improvviso, oltre le Rocce Sbiasere e le Balze di Cesare, la cima del Monviso. Il sentiero si tiene inizialmente in piano sul fianco del rio, poi riprende a salire. Trascurata a destra una deviazione superare un ponticello e con un ultimo breve strappo salire verso sinistra all’ormai vicino rifugio Alpetto (2.268 m), che potrebbe utilizzato come posto tappa nel caso il rifugio Quintino Sella fosse già al completo.

Poche decine di metri oltre, affacciato sul lago di Alpetto (2.243 m), è situato il vecchio ricovero, il primo in assoluto costruito dal CAI nel lontano 1866: serviva da punto d’appoggio per la salita sul Monviso e da alcuni anni è stato trasformato in spazio espositivo liberamente visitabile all’interno del quale è stata ricostruita la vecchia ambientazione.

Compiendo un traverso ascendente e una svolta a destra accedere a un ripiano paludoso solcato da numerosi rii che si intersecano. Attraversarlo per salire al fondo a fianco del torrente che forma una cascatella.

Proseguire sul sentiero che per un breve tratto si perde un po’, poi lasciare a sinistra una diramazione. Superare alcuni avvallamenti rocciosi raggiungendo più avanti una centralina idroelettrica in pietra. Aggirando le propaggini delle Balze di Cesare raggiungere il bellissimo lago della Pellegrina (2.538 m). Costeggiarlo e proseguire in un tratto assolutamente magnifico, ai piedi del Monviso, superando un altro piccolo specchio d’acqua senza nome. Appena oltre si incontra il sentiero del Giro del Monviso, ormai in vista del rifugio Quintino Sella (2.640 m), posto su un poggio roccioso leggermente rialzato rispetto al lago Grande di Viso.

Tappa 2 – Rifugio Quintino Sella–Meire Dacant dal passo di Gallarino

Dati tecnici


Ascesa: 250 m circa
Discesa: 1.280 m
Lunghezza totale: 14,5 km circa
Altitudine partenza: 2.640 m
Altitudine massima: 2.728 m
Difficoltà: E

Descrizione del percorso

Ripercorrere a ritroso un breve tratto della tappa precedente affiancando in leggera discesa il lago Grande di Viso (2.599 m). Arrivati al fondo dello specchio d’acqua ignorare le deviazioni a destra e sinistra e proseguire costeggiando i laghi delle Sagnette (2.590 m), situati ai piedi dell’omonimo colle dal quale transita la via normale al Monviso.

Proseguire sull’ampia e bella mulattiera, dove fino a inizio estate potrebbero perdurare nevai. Dopo un lungo tratto si riceve da sinistra la scorciatoia ignorata in precedenza. Proseguendo in salita più marcata a zig-zag raggiungere il passo Gallarino (2.728 m), punto più alto dell’intero trekking, situato ai piedi della punta Trento. Lo sguardo viene monopolizzato dalla dirimpettaia cima delle Lobbie e si spinge fino alle Alpi Marittime che sbucano in ultimo piano.

Lasciato proseguire a destra il sentiero del Giro del Monviso diretto verso il passo di San Chiaffredo, procedere in discesa ignorando una invitante traccia a sinistra che non porta da nessuna parte. Scendere al bellissimo piano Gallarino, costellato di pozze d’acqua ai piedi della severa cima delle Lobbie. Il sentiero, a tratti delimitato da file di pietre, è semplice, ma non sempre evidente, per questo richiede costante attenzione per non perderlo.

In breve portarsi nei pressi del lago Gallarino (2.621 m), che si lascia leggermente a sinistra. Seguendo le tacche scendere numerose balze erbose, tornando a salire per superare una fascia rocciosa.

Il sentiero compie un ampio semicerchio tagliando le pendici della punta delle Guglie. Molto più avanti riprende a salire per raggiungere la cresta affacciata sulla valle Varaita, dove si intercetta un comodo sentiero che scende verso sinistra al colle di Luca (2.437 m), situato ai piedi della punta Rasciassa.

Riprendere a scendere verso sinistra nel lungo e poco frequentato vallone Bulè, tra pendi di erba e pietre costellati di rododendri, con ottime viste che abbracciano il Monviso e i suoi satelliti. Dopo un lungo tratto raggiungere il pianoro dell’alpe Bulè (2.061 m), sede di un grande edificio in pietra. Proseguendo sul fianco del rio Bulè, riprendere a scendere infilandosi in una strettoia del vallone.

Il sentiero compie una breve risalita sul versante destro per poi tornare a scendere. Molto più avanti, oltrepassato il rio, spostarsi sul versante sinistro, dove si risale a mezzacosta fino alla croce Bulè (1.811 m), posta in ricordo del rastrellamento di giovani partigiani giustiziati dai nazifascisti nell’aprile del 1944.

Proseguire in discesa verso nord-est su un sentiero inizialmente recintato che si allarga a sterrata che, tenendosi all’incirca su una dorsale, scende alle meire Dacant (1.643 m, fontana), un gruppo di baite situate in ottima posizione panoramica. Seguire la sterrata di accesso che con un ampio tornante scende al parcheggio dove si chiude questo bellissimo percorso.

Itinerario mappato nell'ambito del progetto "L'AnimAlpina delle valli di Cuneo" cofinanziato dalla Regione Piemonte. 

Descrizione di Valerio Dutto di Cuneotrekking.com.

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